Siamo immersi dai dati. Secondo IDC nel 2025 il mondo genererà163 triliardi di byte. Questo significa che ogni organizzazione aziendale avrà a che fare con un’autentica miniera oggi forse ancora inesplorata, ma che col tempo non potrà più essere tale.
I dati possono essere considerati come un’enorme opportunità di business se si adottano gli strumenti adeguati per trasformarli in risposte e soluzioni. Qui entrano in gioco l’Intelligenza Artificiale e l’Internet of Things che rappresentano il supporto ideale per raccogliere, analizzare e gestire i dati.
La gestione dell’enorme mole di dati è parte di un processo inevitabile, ovvero della trasformazione digitale che oggi coinvolge ogni attività e ogni settore produttivo. Sempre IDC prevede che entro il 2021, oltre il 40% delle aziende manifatturiere metterà in atto iniziative di digital transformation. Questo si traduce in un cambio di paradigma che ogni impresa, grande o piccola, dovrà prima o poi affrontare. AI e IoT possono aiutare in questo passaggio, proprio perché nella loro combinazione sono in grado di assicurare buona parte del processo di lettura e interpretazione dei dati, permettendo molte possibilità, che vanno dai trasporti alla smart home, dal settore farmaceutico al retail.
I professionisti che colgono le implicazioni offerte dai Big Data e, soprattutto, sono in grado di sfruttarle, possono aiutare la propria azienda a connettersi con clienti e con altre imprese interessate in modo efficiente e preciso, creando nuove opportunità e mantenendosi sempre un passo avanti ai propri competitor.
La combinazione dell’Internet of Things con l’Artificial Intelligence permette di ottenere dati ancor più qualificati, utili ad esempio per la manutenzione predittiva, e consentono di poter contare su un più alto grado di efficienza e di risparmio.
Tutto questo potrà solo migliorare con l’avvento del 5G, che permetterà velocità di trasmissione dati impensabili oggi: secondo GSMA – associazione che rappresenta gli interessi degli operatori mobili globali – si raggiungeranno 1,3 miliardi numero di connessioni a livello mondiale entro il 2025, coprendo 2,7 miliardi di persone, ossia il 40% della popolazione.
Ma come funziona questa integrazione virtuosa? Possiamo tentare un paragone automobilistico: l’Internet of Things è il carburante e l’Intelligenza Artificiale è il motore. L’IoT provvede a raccogliere i dati che alimentano l’AI, permettendo poi di tradurre l’alimentazione in movimento.
L’AI beneficia dell’Internet of Things, ma è un rapporto biunivoco: i volumi dei dati generati dai dispositivi IoT hanno un valore limitato senza le tecnologie d’intelligenza artificiale in grado di trovare nelle informazioni preziose intuizioni e modelli predittivi.
La loro combinazione è sempre più intensa, infatti, le nuove soluzioni IoT che integrano piattaforme avanzate di analisi dati e algoritmi di AI sono in grado di semplificare la gestione dei dispositivi connessi, nonostante il continuo aumento degli oggetti smart.
La combinazione di intelligenza artificiale, sotto forma di machine learning o deep learning, e flussi di dati ricchi e in tempo reale forniti dai sensori e dalle reti IoT fornirà sempre nuovi spunti di sviluppo per il business.
Le potenzialità sono infinite: dall’elaborazione dei dati per fornire risposte e servizi si arriverà sempre più a realizzare macchine in grado di simulare un comportamento “intelligente”, ossia in grado di prendere decisioni richiedendo un apporto umano quanto più ridotto.